Rimaniamo nell’ambito dei tartufi “bianchi” e incontriamo il tartufo bianchetto o marzuolo (Tuber borchii Vitt.), definito “rustico”, in quanto rispetto ad altri tartufi più pregiati come il Bianco o il Nero, ha prezzi inferiori. Raccolto da gennaio ad aprile, ha la particolarità di crescere sia in zone costiere e marittime che in quelle montane, fino ai 1000 metri sopra il livello del mare perché si adatta a vivere in simbiosi con pini ma anche con roverelle, faggi e pioppi. Scorza liscia e chiara, con una polpa altrettanto chiara con venature, tendente più al bianco quando è giovane e più rossastra a maturazione avanzata: queste le sue caratteristiche. Ma come viene utilizzato in cucina? Perfetto per aromatizzare e dare quella spinta in più a ricette tradizionali caserecce, come brodi e primi piatti, per cui spicca un profumo agliaceo.
Se vi state chiedendo dove poter assaggiare questi tesori della terra, abbiamo qualche consiglio per voi! Nella Tenuta di Montecorona, nel ristorante “Abbazia di Montecorona” situato all’interno della Badia e gestito dalla nota Samanta Girelli, potrete degustare la selezione di tartufi del territorio di Urbani Tartufi, che dal 1852 a oggi è diventata un’azienda di riferimento nel mercato del tartufo a livello mondiale. Dopo una degustazione dei piatti della tradizione, potrete soggiornare in una delle camere matrimoniali e dedicarvi alla scoperta di questa regione, dato che la tenuta si trova a Umbertide, un punto nevralgico per raggiungere località come Assisi e Perugia, entrambe città che offrono tantissimo da visitare tra arte e storia.