Novità delle tenute

Sostenibilità certificata: Tenute del Cerro misura il suo impatto

In un tempo in cui la sostenibilità rischia di diventare una semplice etichetta vuota, Tenute del Cerro ha scelto un’altra via: concreta, misurabile, tracciabile. Un percorso costruito giorno dopo giorno, che coinvolge ogni fase della filiera produttiva – dal vigneto alla bottiglia, dalla logistica alla consegna, fino al packaging – e che oggi si traduce in nuove certificazioni ambientali e sociali, strumenti indispensabili per dare forma visibile a un impegno profondo.

“Tutto il lavoro svolto negli ultimi anni ci ha portato a questi risultati: non è qualcosa che decidi da un giorno all’altro” racconta Emanuele Nardi, Enologo e Responsabile di produzione di Tenute del Cerro. “È un percorso lungo, che nasce da una riflessione, soprattutto sul tema della sostenibilità. Ci siamo chiesti: il nostro operato è davvero sostenibile oppure no? E nel nostro comparto, qual è la certificazione che può davvero darci delle risposte concrete?”.

Una nuova certificazione per Tenute del Cerro per la sostenibilità

La risposta è arrivata con Equalitas, una certificazione pensata per il settore vitivinicolo, in grado di analizzare la sostenibilità nelle sue tre dimensioni fondamentali: ambientale, economica e sociale.

“Nel nostro settore ci sono tantissime certificazioni tra cui scegliere” spiega Nardi. “Ma Equalitas è l’unica che si adatta perfettamente alla nostra realtà, perché nasce per il comparto del vino. Non guarda solo all’aspetto produttivo o agricolo, ma prende in esame l’intera filiera in modo molto dettagliato.” Questo significa che vengono valutati non solo i processi interni, ma anche tutto ciò che ruota attorno all’attività vitivinicola: dalla provenienza dei materiali al trasporto, dal packaging alla distribuzione. “Viene analizzato davvero tutto” continua Nardi, “dal fornitore che ti porta la barbatella fino al cliente che riceve il vino. Anche aspetti apparentemente marginali, come il tragitto casa-lavoro dei dipendenti o i chilometri percorsi dai corrieri per le consegne, rientrano nella valutazione.”

Una scelta impegnativa, che ha richiesto il coinvolgimento attivo di ogni area dell’azienda: dall’amministrazione, responsabile della raccolta dei dati sui consumi, alla campagna, alla cantina, alla logistica. Come ci tiene a sottolineare Nardi, “È stato un lavoro di concerto tra tutti: un’analisi minuziosa, che ti obbliga a guardarti dentro e a mettere sotto la lente ogni singolo passaggio”.

Carbon footprint e water footprint nel vino: i numeri del cambiamento

Nel percorso verso la certificazione Equalitas, Tenute del Cerro ha deciso di fare un ulteriore passo avanti, integrando due indicatori fondamentali per misurare l’impatto ambientale dell’azienda: il calcolo dell’impronta carbonica (carbon footprint) e quello dell’impronta idrica (water footprint).

“Abbiamo scelto di approfondire ancora di più il nostro percorso” spiega il Responsabile di produzione, “aggiungendo due strumenti che ci permettono di avere una fotografia reale e precisa delle nostre emissioni e dei nostri consumi. Da una parte, la CO₂ e i gas serra generati dalle attività aziendali, dall’altra, il nostro impatto sul sistema idrico”. Questi indicatori permettono all’azienda non solo di misurare quanto incide sulle risorse naturali, ma anche di definire obiettivi climatici annuali, in linea con le direttive dell’Agenda 2030, che toccano ogni area operativa.

Ogni anno fissiamo dei traguardi: ad esempio, ridurre i consumi d’acqua nei lavaggi in cantina, installare nuovi impianti fotovoltaici in una delle nostre tenute, diminuire il consumo elettrico, oppure usare bottiglie più leggere, così da abbattere le emissioni legate al trasporto e alla produzione del vetro” continua l’intervistato. Ma non si tratta solo di numeri, come ci tiene a spiegare: “Questi parametri ci aiutano a fare chiarezza. Perché quando si parla di sostenibilità, spesso ci si perde in una moltitudine di dati, con il rischio di non sapere cosa davvero fa la differenza. Lavorare con strumenti come questi ci permette di capire quali sono gli aspetti su cui possiamo – e dobbiamo – intervenire”.

Un lavoro di precisione, che rende trasparente l’intero processo e aiuta a trasformare la sostenibilità in un sistema attivo, fatto di scelte quotidiane, misurabili e condivise.

Un sistema integrato di certificazioni internazionali: qualità, ambiente, responsabilità

Il percorso di Tenute del Cerro verso la sostenibilità non si limita alla dimensione ambientale. L’azienda ha infatti costruito nel tempo un sistema integrato di certificazioni che tocca ambiti diversi ma complementari: etica sociale, qualità, sicurezza alimentare e gestione ambientale. Parliamo di standard riconosciuti come ISO 9001, ISO 14001, IFS Food e SA8000, già attivi all’interno delle aziende del Gruppo.

“Queste certificazioni ci permettono di monitorare ogni area strategica: dal rispetto dei diritti dei lavoratori alla sicurezza dei processi produttivi, dalla gestione dei rifiuti all’efficienza energetica” sottolinea Nardi. “Ma soprattutto, hanno un valore fondamentale perché lavorano a livello internazionale: mettono la nostra azienda a confronto con migliaia di altre realtà, con parametri chiari e condivisi. Questo ci permette di comprendere dove siamo, se stiamo facendo bene il nostro lavoro o se possiamo migliorare: è un modo concreto per impostare degli obiettivi, misurare i risultati e mantenere alta la qualità del nostro operato. E soprattutto a raccontare, in modo trasparente, quello che facciamo ogni giorno”.

Un impegno concreto, misurato e trasparente

Per Tenute del Cerro, la sostenibilità è quindi un progetto ampio e articolato che si riflette in ogni scelta, dall’infrastruttura alle operazioni quotidiane. Il nuovo hub logistico, costruito seguendo rigorosi criteri ambientali, o l’impianto di depurazione appena entrato in funzione, sono solo alcuni esempi concreti di questo impegno.

Attualmente, la certificazione Equalitas riguarda le tenute di Fattoria del Cerro e La Poderina, ma è già previsto un percorso di estensione anche a Colpetrone e alla Tenuta di Monterufoli, a dimostrazione di una visione condivisa e progressiva.

“Lavoriamo in contesti ambientali e paesaggistici straordinari” osserva Nardi, “e sarebbe un vero peccato rovinarli. Per questo il nostro obiettivo è proteggerli, facendolo seriamente e con responsabilità. È fondamentale avere un ente terzo che certifichi il nostro percorso, perché altrimenti rischieremmo di ‘cantarcela e suonarcela da soli’”.

La trasparenza verso l’esterno è parte integrante di questo approccio: il marchio Equalitas potrà essere inserito in retroetichetta, permettendo al consumatore di riconoscere facilmente il vino certificato. “Attraverso un QR code, chi acquista una nostra bottiglia potrà accedere a tutte le informazioni relative alla certificazione” conclude Nardi. “È un modo diretto e concreto per condividere il nostro impegno”.

In un’epoca in cui la parola “sostenibilità” è spesso usata senza sostanza, l’azienda vitivinicola del Gruppo Unipol ha scelto la via più impegnativa: quella del lavoro rigoroso, della raccolta dati, della verifica continua. Perché tutelare la terra che si coltiva e le persone che la lavorano non è solo una scelta etica ma una responsabilità quotidiana.

Còlpetrone

Fondata nel 1995 con la costruzione della Cantina attuale, è una delle più importanti realtà produttive del comprensorio della DOCG di Montefalco.

Còlpetrone-white

{title}

{description}

Tutte le novità

sulla tenuta

Novità delle tenute

Fattoria del Cerro: la location ideale per eventi aziendali esclusivi nel cuore della Toscana

Scopri di più
Itinerari

San Gimignano, cosa vedere nel borgo delle torri medievali

Scopri di più
Novità delle tenute

Un’immersione tra eleganza, storia e natura: scopri la Tenuta di Monterufoli grazie al nuovo tour virtuale

Scopri di più
Itinerari

Alla scoperta del volto autentico di Gubbio, tra pietre, natura e tradizioni curiose

Scopri di più
Itinerari

La magia della fioritura a Castelluccio di Norcia: i consigli di Tenute del Cerro per ammirarla

Scopri di più
Itinerari

Rasiglia: cosa vedere nell’incantevole “borgo dei ruscelli”

Scopri di più