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Spumante, Prosecco o Champagne? Le differenze tra le “bollicine” più famose

  • 25/10/2021

​Quando pensiamo alle eccellenze enogastronomiche del Belpaese, il vino è una delle prime che ci vengono in mente. Tra le più apprezzate, non solo in Italia ma anche all'estero, ci sono senz'altro le “bollicine". Prosecco e spumante sono i vini da festa per antonomasia, da stappare quando c'è un'occasione speciale da festeggiare e che, da sempre, accompagnano i brindisi di Natale, Capodanno, compleanni e matrimoni. Sono più di semplici “bollicine" ma veri e propri status symbol: bottiglie che regalano momenti di una gioia luminosa, pura e frizzante quanto il colore e la consistenza del vino. 

Ma se è vero che spesso sono usati come sinonimi, è altrettanto vero che esiste una notevole differenza tra Spumante e Prosecco e, infine, il prestigioso Champagne. Scopriamo qual è!


Di cosa parliamo quando parliamo di spumante

La prima – grande – differenza è che, quando parliamo di spumante, stiamo parlando di una vera e propria categoria di vini generici ottenuti secondo differenti metodi di lavorazione e a partire da diverse qualità di uve, coltivate in tutto il mondo. Si intende quindi tutti quei vini che, all'apertura, liberano anidride carbonica prodotta direttamente dalla doppia fermentazione in bottiglia, generando l'inconfondibile spuma e, quindi, le “bollicine" che li contraddistinguono. Sono infatti questi gli elementi che tutti apprezzano, oltre all'effetto che si crea quando si riempie il flute: ossia, le bollicine che, dalla base del bicchiere, salgono verso l'alto, caratteristica definita come perlage del vino e che regala una sensazione frizzantina e fresca al palato. Altri aspetti che caratterizzano questa categoria – a differenza di altre – sono la contenuta gradazione alcolica, e il metodo classico, il più antico e diffuso, detto anche champenoise, o quello Martinotti-Charmat. Infine, lo spumante non è legato a una specifica zona di provenienza: in Italia, infatti, sono tantissime le aree famose per la produzione delle bollicine, dalla Franciacorta al Prosecco.


Prosecco: cosa intendiamo?

Il prosecco è un vino bianco DOC o DOCG: in entrambi i casi, la produzione deve sottostare a un rigido disciplinare, che definisce quindi le tipologie di vitigni consentiti, una zona geografica, le norme per la vinificazione, l'etichettatura e così via. Viene prodotto in Veneto e in Friuli Venezia Giulia con i vitigni Glera, Verdiso, Pinot bianco, grigio o nero, esclusivamente con metodo Charmat. Il prosecco, quindi, è anch'esso un vino spumante: allora qual è la differenza?​


Differenza tra spumante e prosecco

Se lo spumante è una categoria di vini con provenienze, uve e regolamentazioni diverse, il prosecco invece, come abbiamo visto, può essere anch'esso un vino spumante ma prodotto solo in alcune zone d'Italia ben precise, con determinate tipologie di uve e con un metodo di spumantizzazione preciso, e sono queste caratteristiche a renderlo caratteristico. 

La fermentazione alcolica, come sappiamo, è alla base del vino: gli zuccheri naturalmente presenti nell'uva si trasformano in alcol e anidride carbonica. Nel caso dello spumante, la seconda fermentazione avviene nella bottiglia in modo da catturare l'anidride carbonica al suo interno, creando, appunto, le inconfondibili bollicine. Nel caso del prosecco, invece, la seconda fermentazione avviene in vasche d'acciaio inox e non in bottiglia, attraverso il metodo Charmat. Il risultato è un vino fresco e aromatico, che ha costi di produzione minori e che non necessita di invecchiamento; per questo, va consumato giovane ed è subito pronto da bere. 

Infine, è bene specificare che non tutti i prosecchi sono spumanti. Esistono infatti varietà – il “Tranquillo" o il “Frizzante" – che si caratterizzano appunto per essere con meno bollicine o, addirittura, fermi.


Dry o Brut: come scegliere?

La differenza tra prosecco e spumante risiede quindi nel vitigno utilizzato, nel luogo di provenienza e nel metodo di spumantizzazione. Ma quali sono le analogie? Come abbiamo detto, molte bottiglie di prosecco sono a tutti gli effetti degli spumanti e inoltre non c'è alcuna differenza per quanto riguarda il livello degli zuccheri presenti. Per entrambi, si parla infatti di: 

  • Brut nature o dosaggio zero: contenuto zuccherino inferiore a 3 g/L
  • Extra brut: contenuto zuccherino tra 0 e 6 g/L
  • Brut: contenuto zuccherino tra 6 e 12 g/L
  • Extra dry: contenuto zuccherino tra 12 e 17 g/L
  • Dry: contenuto zuccherino tra 17 e 32 g/L
  • Demi sec: contenuto zuccherino tra 32 e 50 g/L
  • Dolce: contenuto zuccherino superiore a 50 g/L.
 

È fondamentale prestare attenzione a queste scritte in etichetta, che costituiscono una prima guida che aiuta a definire il sapore e l'aroma del vino e, quindi, a orientare la scelta d'acquisto per gli abbinamenti con il cibo. I proseccho o spumanti Brut e le sottocategorie del genere, avendo un contenuto zuccherino minore e appena percettibile, avranno un gusto secco e deciso e sono ideali per l'aperitivo o il pasto: accompagnano bene piatti particolarmente importanti, aiutando a “sgrassare", oppure piatti di pesce o di carni bianche. Nonostante il nome possa essere fuorviante – dry infatti significa appunto “secco" – i vini di questa categoria hanno invece un gusto più morbido e amabile, quindi ideali da essere gustati a fine pasto oppure da dessert. Infine, nei vini di categoria Dolce la percezione dello zucchero è netta.


Spumante o Champagne?

Se parliamo di bollicine, non possiamo non citare quella che viene considerata “la" bollicina per eccellenza, ossia lo Champagne. Ma qual è la differenza con lo spumante? Facciamo un passo indietro e cerchiamo di comprendere che cosa si intende per “champagne". Si tratta di un vino effervescente ottenuto con il metodo classico e a partire da tre varietà di uve, il Pinot Noir, il Pinot Meunier e lo Chardonnay. Queste, inoltre, devono provenire esclusivamente dalla regione della Champagne, a 150 chilometri a nord est di Parigi, secondo i lotti di terreno registrati nel dipartimento della Marna, dell'Aisne, della Seine-et-Marne e della Haut-Marne. A livello legislativo, quindi, le differenze tra Champagne e spumante sono enormi: infatti, in Francia per non creare confusione tra i due prodotti, si usa il termine Crémant per indicare il generico spumante.

 

Cerrus Brut, lo spumante di Fattoria del Cerro per accompagnare i momenti speciali

Queste tipologie di vini si prestano sia per l'aperitivo che per gustare il dolce a fine pasto, soprattutto in occasioni conviviali. C'è quindi una bollicina adatta a ogni momento del pasto, dell'anno o della vita. Nelle cantine della Fat​toria del Cerro, ubicata in località Acquaviva a Montepulciano in provincia di Siena, la più grande realtà privata produttrice di vino Nobile di Montepulciano DOCG, si nasconde un altro tesoro, che “brilla" per personalità. Si tratta del Cerrus Brut, il primo spumante prodotto con metodo classico di Tenute del Cerro. Realizzato con uve coltivate esclusivamente nell'area di Montepulciano, queste vengono poi pressate in maniera soffice, lasciate fermentare a temperatura controllata per garantire un'ottima concentrazione aromatica e, infine, lasciate riposare a lungo fino all'imbottigliamento, quando il vino subisce una lenta presa di spuma per minimo 24 mesi

Queste caratteristiche fanno sì che il risultato sia un vino giallo paglierino dai riflessi dorati e dal fine perlage. Al naso spiccano note delicatamente floreali con sentori di crosta di pane, mentre al sorso è fresco, appagante e avvolgente. Il Cerrus Brut è il vino ideale per l'aperitivo o per i momenti di festa e si presta per accompagnare antipasti o piatti a base di pesce, crudité di mare o crostacei, ma anche paste o risotti a base di pesce o verdure, come degli gnocchi di ricotta e zafferano su crema di zucchine.

 

Avete già scelto la vostra “bollicina" per la prossima grande occasione?​