stripImg

Rosso e Brunello di Montalcino, quali sono le differenze e le caratteristiche

  • 21/12/2020

Rosso di Montalcino e Brunello di Montalcino condividono le origini: provengono infatti dalla stessa zona geografica e dalla stessa tipologia di vigneti. Tra i due vini esistono però delle differenze. Abbiamo chiesto a Emanuele Nardi, enologo della Tenuta La Poderina, di aiutarci a capire quali siano. 


I tempi di affinamento

La prima ha a che fare con la fase di invecchiamento. Per il Disciplinare, il Brunello può essere immesso sul mercato soltanto cinque anni dopo la vendemmia. Per quanto riguarda la commercializzazione del Rosso, invece, indicato un solo anno di affinamento.


Libertà di produzione

Altra notevole differenza tra Rosso e Brunello sta nella libertà di produzione. il Brunello di Montalcino è prodotto esclusivamente con uva Sangiovese secondo le norme di un severo disciplinare che, oltre a fissare limiti di resa ad ettaro, periodo di invecchiamento e caratteristiche del prodotto, stabilisce che il vino sia sottoposto all'esame di un'apposita commissione per il riconoscimento dei requisiti di particolare pregio che sono necessari a fregiarsi della DOCG - Denominazione di Origine Controllata e Garantita.

Il disciplinare per il Rosso di Montalcino DOC - Denominazione di Origine Controllata, invece, non indica un tempo di affinamento in legno. Ed è a questo che si deve il fatto che sia tendenzialmente più fresco e fruttato del Brunello. 


Le differenze tra Rosso e Brunello di Montalcino

Il Rosso di Montalcino è un vino giovane e di beva più facile, che unisce a una superba struttura doti di particolare vivacità e freschezza. Si tratta di un vino estremamente godibile, non basato sulla potenza e sulla corposità, molto versatile sul piano degli abbinamenti gastronomici.  

Il Brunello di Montalcino è un vino di colore rosso rubino intenso. Visivamente è limpido, brillante, di colore granato vivace. Ha profumo intenso, persistente, ampio ed etereo. È apprezzato per i sentori di amarene e frutti di bosco, con note terziarie di spezie e vaniglia dovute all’affinamento in botti di legno.


Un falso mito sul Rosso di Montalcino

Emanuele Nardi ha iniziato a lavorare 20 anni fa nel territorio di Montalcino, una delle aree più importanti per il vino. Le aziende interpretano il rosso non come un piccolo Brunello, ma come un vino dalla propria identità e specificità. “Si sente spesso dire che il Rosso sia un sottoprodotto del Brunello, una sorta di suo fratello minore. In realtà non è così. Chi conosce bene Montalcino - spiega l’enologo -  sa che esiste una eterogeneità di vigneti e tipologie di terreni. Il comune è infatti un quadrante che individua quattro versanti: ognuno con caratteristiche climatiche proprie. Montalcino è tra mare, zone di natura vulcanica e fiumi, il terreno cambia quindi ad ogni metro e questo si riflette sulle caratteristiche delle vigne. Ci sono dei vigneti che sono di natura più inclini a dare delle uve più adatte per il Rosso e altri invece che sono adatti alla produzione del Brunello”. 


Il posizionamento sul mercato

Vero è che tra i due vini esiste una differenza di prezzo sul mercato. Il Brunello, - ritenuta una delle maggiori espressioni dell'enologia italiana, è apprezzato da appassionati ed esperti - mentre l’accessibilità del Rosso consente di avvicinare anche i più giovani al mondo di Montalcino.  


La produzione di Rosso e Brune​llo de La Poderina

La Poderina è la tenuta situata a Montalcino, nella zona di Castelnuovo dell’Abate, area nota per la particolare eleganza ed equilibrio delle sue uve.

In vigna sono adottati sistemi di allevamento altamente qualitativi con rese di 60 quintali per ettaro, ampiamente al di sotto degli 80 quintali consentiti dal disciplinare. Qui viene prodotto il Rosso di Montalcino DOC insieme a due versioni di Brunello: “Poggio Abate” Brunello di Montalcino Riserva DOCG​ e Brunello di Montalcino DOCG