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Val Di Cornia: cosa vedere per un tour tra natura, storia e gusto

  • 17/06/2021

Tra storia, giacimenti minerari e pregiati vigneti: scopriamo la Val Di Cornia 


E' l'estrema compagine della Costa degli Etruschi, l'ultimo tratto della provincia di Livorno che si protende verso il promont​orio di Populonia e guarda l'Isola d'Elba: parliamo della Val Di Cornia, terra di giacimenti minerari e natura incontaminata. I suoi litorali, un tempo stagnanti e paludosi, sono il punto d'incontro tra paesaggio e importanti tracciati archeologici che sorprendono e conquistano i visitatori offrendo loro l'occasione speciale per conoscere una fetta di Toscana antica, selvaggia e accogliente.

Partiamo insieme per scoprire la Val Di Cornia e cosa vedere nel suo splendido territorio.


Val di Cornia: cosa vedere? 

Distribuita a metà strada tra Livorno e Grosseto, la Val Di Cornia rappresenta il confine tra il Tirreno e le Colline Metallifere ed è la meta ideale per una vacanza in grado di coniugare relax in riva al mare con itinerari storico-artistici, trekking nella natura e percorsi enologici: è qui che si concentrano le uve Vermentino, che danno il nome a uno dei vini bianchi toscani più apprezzati.Scoprire questo lembo di Toscana significa costruire il proprio itinerario tra parchi, antichi borghi e vivaci cittadine balneari.

Ecco le mete da non perdere.


Parco Archeologico di Baratti: dal mare al cuore dell'antica Populonia 

Per gli appassionati di storia e archeologia la Val Di Cornia rappresenta un vero e proprio scrigno prezioso che svela le sue meraviglie dietro ogni angolo. Tra le perle di questo territorio c'è il parco archeologico che dalle pendici del promontorio di Piombino si estende fino al Golfo di Baratti, un luogo magico, tra storia e mare. Qui, dove sorgeva l'antica Populonia, oggi è possibile seguire un itinerario che intreccia l'abitato etrusco e romano con le testimonianze dell'attività metallurgica per cui la città era nota. Tra necropoli, cave di calcarenite e quartieri industriali, chi arriva qui per la prima volta avrà la sensazione di compiere un viaggio nel tempo scandito dai mutamenti del paesaggio attraverso i secoli. In un ideale percorso a ritroso, seguendo i boschi che tratteggiano la costa fino all'area interna del promontorio di Piombino, bisogna immaginare un'area punteggiata da laghi e lagune e una rigogliosa vegetazione palustre su cui sorgeva l'acropoli, ancora visibile, e le capanne dell'aristocrazia di Populonia: procedendo lungo le strade basolate e lasciandosi alle spalle questa parte della città, ci si inoltra nel nucleo urbano di impianto romano, con templi e terme risalenti al II secolo a. C. Il Golfo di Baratti, poi, è un paradiso di lecci e pini, di mare e natura possenti, che incantano il visitatore al primo sguardo, conquistandolo per sempre. Infine, il territorio mostra il suo volto medievale tra macchia mediterranea e boschi, dove è ancora possibile ammirare i ruderi del monastero benedettino di San Quirico.


Piombino

Depositaria dell'eredità etrusca di Populonia e legata alla Repubblica Marinara di Pisa, la città di Piombino si afferma come principato autonomo nel 1399. L'unione con il principato di Lucca e la reggenza di Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone, arriveranno quattro secoli più tardi. Sarà il Congresso di Vienna, dopo la caduta di Napoleone I, a sancirne l'annessione al Granducato di Toscana. Nota come snodo portuale dalla spiccata vocazione industriale, Piombino riserva anche suggestivi itinerari storico-artistici che guidano il visitatore alla scoperta della sua anima antica. Tra vicoletti e affacci sul mare la storia cittadina è scandita da numerosi punti di interesse, come l'imponente Torrione del 1200 e il Rivellino risalente al 1447. Il Palazzo Comunale, accanto alla Torre dell'Orologio, regala un tuffo nell'arte locale grazie alle opere conservate al suo interno: degne di nota una Madonna del Latte attribuita a Giovanni Maria Tacci e una testa leonina risalente al XII secolo. Gli amanti dell'architettura sacra potranno costruire un inedito percorso tra gli edifici religiosi della città: la Concattedrale di Sant'Antimo, la Chiesa della Misericordia e la Cappella della Cittadella. Tra i luoghi da non perdere ci sono poi il Castello, il “Cassero Pisano" del XII secolo e il Palazzo della Corte che, insieme a parte delle mura, rappresenta la traccia giunta fino a noi della Cittadella edificata nel XV secolo dal Principe di Piombino Jacopo III Appiani. La città conserva anche l'impronta di Leonardo Da Vinci che, tra il 1502 e il 1505, realizzò un sistema fortificato militare di cui è possibile scorgere le tracce lungo l'impianto delle mura cittadine.


Il Parco Archeominerario di San Silvestro

Lasciandosi alle spalle il promontorio di Piombino ci si inoltra nel Parco Archeominerario di San Silvestro: i suoi 450 ettari di superficie regalano la possibilità di immergersi in un itinerario scandito da gallerie minerarie e sentieri storico-naturalistici di grande impatto. Il percorso all'interno del parco permette di fare una full immersion completa nella storia geologica del territorio toccando diverse tappe tra cui il Museo dell'Archeologia e dei Minerali, la Miniera del Temperino e i Musei delle Macchine Minerarie e dei Minatori. La visita include anche un mini tour in treno, dalla Valle del Temperino agli impianti della Valle dei Lanzi: qui, nel punto in cui si scorge la Rocca medievale di San Silvestro, questa terra ricca di giacimenti rivela la sua anima medievale.


La Rocca San Silvestro

La Rocca di San Silvestro domina l'antico villaggio di minatori che tra il X e l'XI secolo, per iniziativa dei Conti della Gherardesca, lavoravano nei ricchi giacimenti di rame e piombo argentifero: l'attività estrattiva e la successiva lavorazione dei metalli erano finalizzate alla produzione di monete per le zecche di Lucca e Pisa. Noto in epoca medievale con il nome di Rocca a Palmento, il borgo è stato definitivamente abbandonato nel 1300, ma rivela ancora oggi l'organizzazione sociale ed economica della comunità che lo abitava: la chiesa, le case, l'area industriale e quella signorile offrono una preziosa testimonianza di come si viveva in un borgo minerario di quasi mille anni fa.


Campiglia Marittima 

Lasciando il Parco Archeominerario di San Silvestro vale la pena di programmare una tappa nel piccolo borgo di Campiglia Marittima. Questo suggestivo centro della provincia di Livorno porta nel suo DNA la vocazione mineraria: rame, ferro e piombo sono stati al centro dell'attività estrattiva della zona sin dall'epoca etrusca. Grazie alla posizione privilegiata di cui gode, con l'abitato in collina e l'affaccio sul mare ad appena 8 km, questa cittadina è la meta ideale per conciliare qualche ora di relax in spiaggia con una lunga passeggiata nel borgo medievale: attraverso vicoli, stradine e punti panoramici è possibile seguire il perimetro della cinta muraria per raggiungere la suggestiva Propositura di San Lorenzo, il Palazzo Pretorio e arrivare fino alla Rocca, che svetta sul punto più alto del colle.


Dove alloggiare in Val di Cornia: la Tenuta di Monterufoli 

Scoprire la Val Di Cornia, tra spiagge, giacimenti minerari e borghi medievali significa anche regalarsi un'esperienza immersiva alla scoperta delle produzioni vitivinicole che questa terra offre.

Per farlo basterà proseguire fino alla parte meridionale della provincia di Pisa, sul crinale che separa la Val Di Cornia e la Val di Cecina: qui, a pochi km dalla Costa degli Etruschi, sorge l'antica Tenuta di Monterufoli.

Distribuita su una superficie di oltre mille ettari, la tenuta si inserisce nell'omonima riserva naturale. Quest'area, avvolta dalla macchia mediterranea e punteggiata da colline che raggiungono i 500 metri sul livello del mare, è una preziosa oasi di biodiversità e, infatti, ospita anche una razza equina autoctona: il cavallino di Monterufoli

La riserva che abbraccia la tenuta offre un'occasione imperdibile per completare il viaggio in Val Di Cornia: gli amanti delle attività outdoor potranno programmare una passeggiata alle miniere di lignite e magnesite o una visita in fuoristrada a quelle di calcedonio, mentre per chi non rinuncia al piacere di una pedalata nella natura c'è la possibilità di partecipare a un bike tour tra i vigneti  e magari concludere in bellezza con una degustazione dei pregiati vini della cantina.

Qui, nel cuore produttivo della tenuta, è possibile apprezzare i sapori autentici del territorio, come il Vermentino di Toscana IGT , che nel 2019 ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti come i 91 punti assegnati da James Suckling e la menzione di “Doctor Wine" di Daniele Cernilli, mentre agli amanti del rosso Tenuta Monterufoli riserva il suo “Poggio Miniera" Val di Cornia rosso DOCG, anch'esso premiato ai massimi livelli nel 2012.

La Tenuta, storicamente legata al Conte Ugolino della Gherardesca, celebre personaggio dantesco, è anche il luogo ideale per trascorrere qualche giorno di vacanza nella natura incontaminata, potendo scegliere tra tre edifici: la Miniera, con nove camere, le Scuderie e la Casa delle Guardie, che contano sei appartamenti, tutti rigorosamente in stile toscano, completamente autonomi e con una vista spettacolare sulla vallata.

 

Per chi ama immergersi tra storia e natura la Val Di Cornia è davvero un posto magico, non pensate?