Sulle tracce del tartufo in Toscana: i consigli per vivere l’esperienza
Qual è il periodo migliore per andare a tartufi?
- Tartufo bianco pregiato (Tuber magnatum Pico): in generale da inizio ottobre a fine dicembre / gennaio
- Tartufo nero pregiato o tartufo nero d’inverno (Tuber melanosporum Vittadini): da metà dicembre a metà marzo
- Tartufo estivo (Scorzone) o tartufo nero estivo (Tuber aestivum Vittadini): spesso da giugno a agosto; in alcune zone anche da ottobre a novembre
- Tartufo bianchetto o marzuolo (Tuber albidum Pico o Tuber borchii Vittadini): da metà gennaio ad aprile
Zone tartufigene in Toscana: dove la natura custodisce il suo oro
- Colline Samminiatesi (San Miniato), celebre per il tartufo bianco e cuore della mostra-mercato locale;
- le Crete Senesi (San Giovanni d’Asso) e Montepulciano, con la loro fama per il tartufo bianco delle colline senesi;
- il Mugello e il Casentino, aree appenniniche dove la raccolta del tartufo – bianco e bianchetto ma anche varietà nere – è storicamente radicata
- e la Val Tiberina, anch’essa indicata fra le zone di raccolta riconosciute.
Altre aree interne come la Valdichiana e parti della Toscana meridionale sono frequentemente segnalate da operatori e consorzi locali per la presenza di scorzone, marzuolo e altre varietà, soprattutto in annate favorevoli. In tutte queste aree, la presenza del tartufo dipende fortemente da fattori naturali, come suolo, alberature simbionti, piogge e microclima, quindi la vocazione storica non equivale a una garanzia di raccolta in ogni stagione: per questo è sempre consigliabile rivolgersi a tartufai locali o a iniziative riconosciute prima di organizzare una ricerca.
Caccia al tartufo: come funziona?
Tipologie di esperienze: ricerca, degustazioni, corsi e tour
- L’esperienza più iconica è la ricerca del tartufo con tartufaio e cane addestrato. È perfetta per chi vuole vivere un contatto diretto con la natura e capire come nascono i tartufi, come si trovano e quali fattori ne determinano qualità e rarità.
- Una formula molto apprezzata unisce la cerca a una degustazione guidata: dopo la camminata, ci si siede per assaggiare tartufi freschi abbinati a prodotti locali e vini del territorio: l’occasione ideale per comprendere aromi, consistenze e abbinamenti.
- Alcune esperienze includono anche brevi tour culturali tra borghi, vigneti e tartufaie certificate, perfetti per chi vuole una visione più ampia del paesaggio e della tradizione tartufigena toscana.
- Per gli appassionati che desiderano approfondire, esistono corsi introduttivi sul riconoscimento delle specie, le tecniche di cerca, le caratteristiche del terreno e, infine, la conservazione e l’utilizzo gastronomico.
Ricerca del tartufo e degustazione: il cuore dell’esperienza di Fattoria del Cerro
Fattoria del Cerro